Villa Medici: anteprima mostra di Johan Creten, presente il neo direttore Sam Stourdzé

di Anne-Sophie Cnapelynck

Presentato a Villa Medici il nuovo progetto espositivo dell’eclettico Johan Creten, l’artista fiammingo nato nel 1963, che nell’Accemia di Francia a Roma era già stato come artista residente. La mostra intitolata “I Peccati” è stata curata da Noëlle Tissier ed ha sancito il debuto pubblico del nuovo direttore Sam Stourdzé che introducendo la mostra si è presentato per la prima volta alla stampa della capitale. (nella foto a destra Stourdzé, Tissier e Creten)

Precursore, inclassificabile e controcorrente, Johan Creten, è un artista che si è distinto nel panorama artistico degli ultimi anni in quanto figura forte, enigmatica e intrigante. Dotato di una visione estremamente attuale della società, ha saputo ritagliarsi uno spazio specifico all’interno della scena internazionale della creazione contemporanea. Si è distinto fin dagli anni Ottanta per l’uso innovativo della ceramica. Oggi è considerato una figura di spicco del suo rilancio nel campo dell’arte contemporanea.

 

Un altro aspetto della sua opera è l’uso virtuoso del bronzo nella realizzazione di sculture monumentali, di cui un importante esempio, De Vleermuis – Il pipistrello, esposto nei giardini di Villa Medici. La mostra raccoglie, per la prima volta in Italia e su tale scala, un insieme di cinquanta cinque opere in bronzo, ceramica e resina, affiancate ad alcune opere storiche di Lucas Van Leyden (1494-1533), Hans Baldung (1484-1545), Jacques Callot (1592-1635), Barthel Beham (1502- 1540) e Paul van Vianen (1570-1614). Creten parla di Slow art e della necessità di un ritorno all’introspezione. Un movimento, che va dalla miniatura alle figure monumentali, che ci permette di appropriarci del nostro tempo e di immergerci in un’esplorazione del mondo con i suoi tormenti individuali e sociali, per un viaggio pieno di sorprese ed emozioni.

Le sue sculture, realizzate appositamente per la mostra tra il 2019 e il 2020, si aggiungono alle opere che scandiscono la sua carriera dagli anni Ottanta a oggi, e sono abbinate a stampe, arazzi e bassorilievi del XVIe XVIIe secolo appartenenti alla sua collezione personale. Queste opere storiche scelte dall’artista sono veri e propri riferimenti nel suo processo creativo. Essi rivelano le sue preoccupazioni, dal punto di vista sia artistico, storico, politico che filosofico. L’intreccio di queste opere all’interno dell’esposizione stravolge lapercezione da molteplici punti di vista, che dal passato mettono in discussione il futuro della nostra umanità. (a sinistra Guido Talarico in osservazione davanti ad una scultura)

 

Dal 15 ottobre al 31 gennaio 2021

viale Trinità dei Monti, 1

Info: www.villamedici.it