Violenza sulle donne, Mattarella: “Basta a questa barbarie sociale, occorrono azioni di prevenzione”

Il presidente della Repubblica ha sottolineato come sia fondamentale tutelare la libertà delle persone e anche delle donne e che la libertà non può essere compromessa. E’ palese che il Capo dello Stato abbia deciso di affrontare il tema anche per prendere le distante da quanto affermato dal Giambruno, compagno della premier e dalla stessa Meloni

di Mario Tosetti

“Basta alla barbarie sociale”, ha detto così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella esortando ad una maggiore prevenzione dei fenomeni di violenza sulle donne che affollano, invece, i fatti di cronaca. “La violenza contro le donne in Italia, in questi ultimi mesi  ha continuato a manifestarsi con numerosi casi di assassinio e di stupro. Un intollerabile barbarie sociale richiede un’azione più consapevole di severa prevenzione, concreta e costante. A questa si deve affiancare, nell’intera società, un impegno educativo e culturale contro mentalità distorte e una miserabile concezione dei rapporti tra donna e uomo”, ha scritto il Capo dello Stato in un’intervento sul Corriere della Sera.

Mattarella ha affrontato il tema, tanto delicato quanto discusso, in occasione dei dei 10 anni de La27esima Ora, la “festa festival” che il Corriere organizza a Milano. “Abbiamo oggi bisogno più che mai della forza e della cultura delle donne, che con le loro lotte, il loro impegno, la loro originalità hanno indotto e talvolta costretto le società moderne a ripensare stili, modelli e organizzazioni, contribuendo all’affermazione del valore universale della libertà”, ha scritto.

Le donne “hanno cambiato la politica, la cultura e la società. E continueranno a farlo, in questa stagione in cui sfide decisive impegnano l’Italia, l’Europa e il mondo intero sulla frontiera della pace, dello sviluppo, dei cambiamenti climatici, dell’occupazione e della riduzione delle disparità”, ha aggiunto il Capo dello Stato.

In conclusione Mattarella, citando Nelson Mandela, ha evidenziato la necessità di difendere i diritti che sono “una conquista irreversibile”. “Non c’è libertà in quei regimi che soffocano le naturali richieste delle donne a una effettiva parità, alla libertà nelle decisioni che riguardano la propria vita, che escludono parte rilevante della popolazione dall’istruzione e dal mondo del lavoro”.

Mattarella ha parlato dunque di libertà, di parità, di autodeterminazione delle donne e probabilmente l’intervento del presidente della Repubblica è una velata risposta a quanto dichiarato da Andrea Giambruno, compagno della premier, che ha affermato “se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi”. Una frase dove è evidente il ribaltamento del ruolo da vittima a colpevole di esserti messa in condizione di poter essere stuprata. Affermazione infelice e criticata dai più tranne che dalla compagna, Giorgia Meloni, che in conferenza stampa ha tentato di difenderlo: ” Penso che Andrea Giambruno abbia detto in modo frettoloso e assertivo una cosa diversa da quella che è stata interpretata dai più. Io in quelle parole leggo quello che mia mamma mi diceva da ragazza: occhi aperti e testa sulle spalle, purtroppo gli stupratori esistono”.

Mattarella ha invece voluto ricordare e sottolineare che  “non c’è completa libertà quando non sono garantiti a tutti i cittadini pari condizioni di crescita e di sviluppo. Non c’è libertà, oggi, quando una persona è vittima di molestie e violenze fisiche o morali”.

Il ministro Piantedosi ha seguito Mattarella. A margine della cerimonia di consegna di un bene confiscato a Palermo, sul tema della violenza sulle donne ha risposto: “L’obiettivo è quello di arrivare a una civiltà che faccia sì che le donne non debbano avere paura di uscire. Le donne sono libere, come gli uomini, di uscire come vogliono, in minigonna e di non incorrere in situazioni che poi determinano cose spiacevoli”.

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