Reduce dai successi della visita italiana e dai distinguo emersi dopo l’incontro con il Papa (“non abbiamo bisogno della mediazione vaticana”), il Presidente ucraino va per la seconda volta ad incontrare i vertici tedeschi
di Ennio Bassi
Reduce da un intenso e positivo soggiorno romano, con visite al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e alla Premier del Consiglio, Giorgia Meloni, Il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, è oggi arrivato a Berlino per la sua prima visita in Germania dallo scoppio della guerra.
Durante la visita, la Germania ha espresso solidarietà consegnando nuove armi per un valore di 2,7 miliardi di euro. Zelensky ha annunciato sul suo account Twitter che la sua visita in Germania sarà dedicata alla consegna di questo pacchetto di armi al suo Paese e alla ricostruzione dell’Ucraina.
Non sono stati resi noti i dettagli della visita per motivi di sicurezza, ma si prevede che Zelensky incontri il Cancelliere Olaf Scholz e il capo dello Stato Frank-Walter Steinmeier. Zelensky ha lasciato Roma e il Questore di Roma, Carmine Belfiore, ha ringraziato le forze dell’ordine per il lavoro svolto durante la visita del presidente ucraino.
Durante un’intervista televisiva, Zelensky ha dichiarato che un referendum sull’autonomia della Crimea sarebbe incostituzionale, poiché la Crimea fa parte dell’Ucraina. Ha anche affermato che ha parlato con il leader cinese e che Xi gli ha detto che non fornirà armi alla Russia. Zelensky ha dichiarato di non credere che Putin userà l’arma nucleare e ha espresso la sua fiducia in una controffensiva ucraina per respingere i russi. Infine, ha smentito le accuse di Putin secondo cui l’Ucraina avrebbe lanciato un drone sul Cremlino.
Tornando alla visita appena conclusasi a Roma, sono invece da ricordare invece le differenze emerse tra Papa Francesco e Zelensky. Differenze già notate nello scambio dei doni: Francesco ha regalato un ramoscello d’ulivo in bronzo, simbolo della pace. Il presidente ha ricambiato con una piastra decorata estratta da un giubbotto antiproiettile. Francesco lo ha accolto con il picchetto d’onore delle guardie svizzere. Zelensky è arrivato, come d’altronde aveva fatto nell’incontro con la premier Giorgia Meloni e il presidente della Repubblica Mattarella, in tenuta militare.
Il gesto del presidente ucraino di portare la mano al cuore quando vede l’anziano Papa che lo aspetta sulla porta traspare anche una certa emozione. Tuttavia, una volta sedutosi al tavolo del dialogo, il presidente tira fuori due cartelle scritte, probabilmente per sfruttare al meglio l’occasione del colloquio e non dimenticare nulla. Al termine dei colloqui poi arriva la precisazione sulla mediazione vaticana per portare la pace in Ucraina.
“Non sono disposto a parlare con Putin – ha detto Zelensky – un piccolo leader che uccide anche la sua gente”, la soluzione per l’Ucraina “è la controffensiva: quando saremo al confine con la Crimea, il sostegno a Putin all’interno della Russia diminuirà e lui dovrà trovare una via d’uscita. Manca poco”.
La giornata di Zelensky a Roma era iniziata al Quirinale con Mattarella, dove il capo dello Stato ha rassicurato l’Ucraina sul pieno sostegno dell’Italia in quanto ad aiuti militari, finanziari, umanitari e della ricostruzione a breve e lungo termine. Successivamente, Zelensky si è recato a Palazzo Chigi, dove è emersa la grande sintonia tra la premier e il presidente ucraino.
Meloni ha infatti ribadito al leader che l’Italia continuerà a fornire sostegno, anche militare, affinché l’Ucraina possa arrivare ai negoziati con una posizione solida, sottolineando l’importanza di non arrivare alla pace con nessuna posizione di resa. Questa promessa ha pienamente soddisfatto il presidente ucraino, che aveva dichiarato di voler raggiungere la “vittoria” piuttosto che aprire una difficile trattativa di pace.
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