di Corinna Pindaro
Al via l’Expo 2020 di Dubai, rimandata causa della pandemia, si è aperta con la consueta fastosa inaugurazione con tanto di esibizioni di talenti di fama internazionale quali Andrea Bocelli e Lang Lang. L’evento è attivo per 180 giorni, fino al 31 marzo del 2022. Durante l’esposizione universale è possibile visitare, situati su una superfice di 4.38 km, 191 padiglioni allestiti ognuno con le eccellenze di un paese diverso. Il tema cardine, che funge da filo conduttore, è dato dal pay off “Connecting Minds, Creating the Future” vale a dire “Connettere le Menti, Creare il futuro” laddove per “connessione” si intende quella tra popoli, Paesi, culture e idee mentre con la locuzione “creare il futuro” si vuole piantare il seme della speranza in un nuovo rinascimento mondiale. Sono poi stati individuati tre sottotemi: opportunità, mobilità e sostenibilità. Ogni sottotema si rinviene in uno specifico padiglione tematico Missione possibile-il padiglione delle opportunità, Alif-il padiglione della mobilità e Terra-il padiglione della sostenibilità, di cui fa parte anche il Padiglione Italia.
A fare gli onori di casa all’Expo sono stati il vice presidente e sovrano di Dubai, Sheikh Mohammed bin Rashid, e il principe della corona di Dubai, Sheikh Hamdan bin Mohammed. “Siamo orgogliosi di accogliere i rappresentanti di 192 Paesi nella terra della tolleranza e auspichiamo che questo evento possa servire a trovare soluzioni alle sfide globali, con un livello di cooperazione internazionale di cui l’umanità ha bisogno”, ha commentato il vice presidente e primo ministro degli Emirati Arabi Uniti e sovrano di Dubai, Mohammed bin Rashid Al Maktoum, che ha aggiunto, “Gli Emirati hanno dimostrato ancora una volta un’eccezionale capacità di eccellere in qualsiasi missione e posizione che intraprendono per servire l’umanità”.
Nel padiglione italiano, progettato da Carlo Ratti, Italo Rota, Matteo Gatto e F&M Ingegneria, troviamo esposte le eccellenze del made in italy per quanto riguarda i beni di consumo, i beni intermedi e quelli strumentali. Ritroviamo grazie alla scienza ingegneristica di Fincantieri, un’imponente struttura esterna con la forma di tre scafi, il padiglione è rivestito con 17mila litri di vernice grazie alla ricerca sui neomateriali del Gruppo Boero, che vanno a comporre la bandiera tricolore più grande del mondo. Per quanto riguarda la duna di sabbia e la passerella, sono ricoperte con polvere di caffè, bucce di arancia e sabbia del sito di Expo 2020, grazie alla tecnologia di Mapei, che ha permesso di riutilizzare materiali naturali di riciclo. Ed ancora la ricerca in campo acustico di Caimi Brevetti, ha dato vita a quello che è definito il “tunnel del silenzio” di 80 metri, che è avvolto in 800 pannelli fonoassorbenti. Tim ha predisposto, su tutto l’edificio infrastrutture digitali e connessioni di ultima generazione. Troviamo poi installazioni come l’orologio atomico di Leonardo o la diagnostica per immagini del gruppo Bracco. In tutto il padiglione si respira arte, design e cultura. “Quello che si vede all’interno sono prodotti veri, ingegnerizzati e messi in vendita, non si tratta di dichiarazioni di intenti o progetti futuribili, le aziende hanno portato a Dubai il loro saper fare applicato a prodotti che sono già sul mercato o stanno per arrivarci”, spiega racconta il Commissario dell’Italia a Expo, Paolo Glisenti. All’impegno delle imprese partner, si unisce quello di 70 istituzioni, 15 Regioni e 30 Università dalla cui collaborazione ne il padiglione espressione dell’eccellenza italiana, premiato come il “miglior progetto imprenditoriale”.
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