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E’ morto Gianni Minà, aveva 84 anni. Ad annunciarlo la famiglia sui social

Redazione

Gianni Minà ci ha lasciati. Uno dei più noti volti televisivi della Rai si è spento a Roma all’età di 84 anni.  A dare la notizia è stata la famiglia annunciandolo sul suo profilo social: “Gianni Minà – è stato scritto – ci ha lasciato dopo una breve malattia cardiaca. Non è stato mai lasciato solo, ed è stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari”.

Nato a Torino, Minà trascorse parte della sua infanzia a Brusasco a causa dei bombardamenti che colpirono la città durante la Seconda Guerra Mondiale.

Iniziò la sua carriera giornalistica nel 1959 a Tuttosport, di cui poi diventò direttore dal 1996 al 1998. Nel corso della sua carriera, Minà seguì otto mondiali di calcio e sette Olimpiadi, oltre a decine di campionati mondiali di pugilato, diventando uno dei più grandi esperti di sport del nostro paese.

Minà iniziò a collaborare con la RAI nel 1960, esordendo come collaboratore dei servizi sportivi per le Olimpiadi di Roma. Nel 1965, dopo aver esordito al rotocalco televisivo di genere sportivo Sprint, iniziò a realizzare reportage e documentari per rubriche che hanno evoluto il linguaggio giornalistico della televisione, come Tv7, AZ, un fatto come e perché, i Servizi speciali del TG, Dribbling, Odeon, Tutto quanto fa spettacolo, e Gulliver.

Fu tra i fondatori dell”Altra domenica” con Maurizio Barendson e Renzo Arbore, un programma che ben presto divenne un culto. Nel 1976, dopo 17 anni di precariato, venne assunto al Tg2 diretto da Andrea Barbato e iniziò a raccontare la grande boxe e l’America dello show-business, ma anche i conflitti sociali delle minoranze.

Nel corso degli anni, Minà si dedicò anche alla realizzazione di programmi sulla musica popolare centro e sudamericana e alla realizzazione di documentari su personaggi storici come Muhammad Ali, Nino Benvenuti e Diego Maradona.

Nel 1987 intervistò per la prima volta il presidente cubano Fidel Castro, in un documentario dal quale fu tratto un libro pubblicato in tutto il mondo. Minà seguì poi la storica figura di Castro per molti anni, realizzando numerosi documentari e reportage sul leader cubano.

Nel 2008, Minà produsse il film documentario “Cuba nell’epoca di Obama”, un viaggio nella Cuba del passato con interviste a personaggi storici dell’isola, e in quella del futuro, con interviste alle nuove generazioni nelle scuole d’avanguardia.

Da ricordare infine che Minà ha collaborato con importanti testate giornalistiche come la Repubblica, l’Unità, il Corriere della Sera e il manifesto. Ha anche diretto per anni la storica rivista letteraria “Latinoamerica e tutti i sud del mondo”.

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