Svizzera, la dichiarazione finale: “Rispettare l’integrità territoriale dell’Ucraina” ma 12 Paesi non firmano

Questi paesi includono Arabia Saudita, Armenia, Brasile, Colombia, Emirati Arabi, India, Indonesia, Libia, Messico, Sud Africa, Thailandia e Vaticano. Tuttavia, il supporto è stato unanime tra i paesi occidentali e le istituzioni europee

La dichiarazione conclusiva del summit a Buergenstock, Svizzera, tenutosi oggi, ha delineato tre punti essenziali per un accordo di pace tra Russia e Ucraina: l’integrità territoriale dell’Ucraina, il ritorno dei bambini deportati dalla Russia tramite uno scambio completo di prigionieri di guerra, e il dialogo tra le parti. L’assenza delle delegazioni russe e cinesi ha segnato il vertice sin dall’inizio. Inoltre, dodici delle 92 delegazioni presenti non hanno firmato la dichiarazione finale. Questi paesi includono Arabia Saudita, Armenia, Brasile, Colombia, Emirati Arabi, India, Indonesia, Libia, Messico, Sud Africa, Thailandia e Vaticano. Tuttavia, il supporto è stato unanime tra i paesi occidentali e le istituzioni europee.

Le conclusioni di Zelensky e le prospettive future

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che la Russia non è ancora pronta per la pace, ma ha sottolineato l’importanza del riconoscimento globale della mancanza di interesse di Putin per un vero accordo di pace. Zelensky ha ribadito la necessità di coinvolgere la Cina, considerandola un potenziale alleato per influenzare la Russia verso la pace. Nonostante alcune defezioni, Zelensky ha evidenziato come un successo il sì di 84 paesi alla dichiarazione finale. Il governo svizzero ha suggerito che un nuovo summit potrebbe tenersi già prima di novembre, possibilmente in Arabia Saudita.

Le posizioni di Meloni e Putin

Giorgia Meloni, presente alla conferenza, ha riaffermato il sostegno italiano all’Ucraina, promettendo continuo supporto internazionale per porre fine al conflitto. Dall’altra parte, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che Putin non esclude negoziati con l’Ucraina, ma ha contestato la legittimità di Zelensky come rappresentante ufficiale per un accordo scritto. Secondo Peskov, qualsiasi negoziato deve essere approvato dal legittimo governo ucraino.

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