Ucraina- Russia, Cosa è successo oggi: giorno 89

di Mario Tosetti

La Russia “sta valutando” il piano di pace proposto all’Onu dall’Italia per porre fine al conflitto in Ucraina.  Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Andrei Rudenko aggiungendo che Mosca presenterà le proprie impressioni dopo aver completato la valutazione.  “Questa non è una nostra iniziativa per congelare i colloqui, metterli in pausa. Siamo pronti a tornare ai colloqui non appena l’Ucraina mostrerà una posizione costruttiva, e fornirà almeno una reazione alle proposte da noi presentate”, ha specificato Rudenko.

Immediata la risposta di Kiev che ha frenato eventuali entusiasmi specificando che la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina sono punti non negoziabili. “Accogliamo con favore qualsiasi iniziativa che possa portare la pace ma, qualsiasi piano che possa prevedere confini diversi (da quelli attuali), qualsiasi piano di pace che non preveda la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina non è un piano sostenibile”, ha detto oggi la viceministra degli Esteri Ucraina, Emine Dzhaparova.

Il piano proposto dall’Italia, elaborato dal corpo diplomatico italiano insieme con Palazzo Chigi e condiviso con gli sherpa del G7, è stato presentato dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, al segretario Onu, Antonio Guterres.  Il ministro ha sottolineato che “cuore del progetto è il gruppo internazionale di facilitazione: Nazioni Unite, Unione europea e Osce, il gruppo di lavoro principale che può mano a mano coinvolgerne altri. L’obiettivo è lavorare passo dopo passo fare in modo che questo gruppo parta dal lavoro sulle tregue localizzate, le evacuazioni di civili, i corridoi umanitari sicuri per poi salire di livello con un cessate il fuoco generale e una pace duratura con un accordo di pace”.

Mentre da un lato si auspica che il piano italiano possa innescare un rinnovato ciclo negoziale dall’altro c’è da fare i conti con le conseguenze già disastrose della guerra. “Oltre 80 mila chilometri quadrati della nostra terra vanno ripuliti da mine e ordigni”, ha fatto sapere Anatolii Kutsevol, vice sottosegretario dell’Ucraina che ha proseguito, “Non c’è regione in Ucraina che non sia stata colpita dalla distruzione e dalle perdite” causate da “89 giorni di combattimenti. Nelle regioni più colpite il livello di distruzione è superiore al 70%” degli edifici “e a Mariupol il tasso è già superiore al 90%”.

Il presidente Zelensky è, invece, intervenuto a Davos per il World Economic Forum invocando nuovi aiuti. “Serve sbloccare i nostri porti marittimi. Bisogna usare tutti i canali diplomatici, perché da soli non possiamo lottare contro la Russia”, ha detto Zelensky che ha aggiunto, “Noi parliamo con la Commissione europea, il Regno Unito, la Svizzera, la Polonia, e l’Onu e chiediamo loro di prendere misure per un corridoio per l’export del nostro grano e dei cereali, altrimenti la penuria avrà effetti sul mondo e ci sarà una estensione della crisi energetica”.

Mosca: “Nessuno scambio di prigionieri dell’Azovstal”

I militari del Battaglione Azov, che hanno resistito nell’acciaieria Azovstal, non saranno oggetto di scambio tra prigionieri. Kiev aveva proposto la consegna di un oppositore ucraino filorusso  Viktor Medvedchuk ma Mosca ha immediatamente rifiutato.  “Abbiamo già detto che Medvedchuk è un cittadino  ucraino, e non è un militare”, ha detto Dmitry Peskov,  portavoce del Cremlino “Nel caso delle persone che si sono arrese  all’Azovstal, stiamo parlando di militari e membri di formazioni  nazionaliste, per cui si tratta di categorie completamente differenti  e non si può praticamente parlare di scambi”, ha specificato Peskov che comunque ha lasciato aperta la speranza che ad essere scambiati siano militari russi affermando”Sono loro che, se necessario,  parleranno”.

Condannato all’ergastolo il primo soldato russo processato per crimini di guerra in Ucraina

Al tempo stesso a Kiev è stata inflitta la più dura tra le sentenze al sergente Vadim Shishimarinm il primo soldato russo processato per crimini di guerra in Ucraina. Shishimarin si è dichiarato colpevole dell’uccisione di un civile disarmato e nel corso del processo ha chiesto perdono tanto all’Ucraina quanto alla moglie della vittima. Il giovane sergente di 21 anni ha, poi, specificato che ha sparato in esecuzione di un ordine invocando le circostanze attenuanti. A nulla, però, è valso. Il Tribunale di Kiev, secondo quanto riportano i media ucraini, ha trovato prove contro Shishimarin e ha concluso che l’omicidio era premeditato.

Il pubblico ministero, nella sua arringa, ha evidenziato che il militare russo ha sparato tre/quattro pallottole proprio ad indicare la furia omicida. “Ha sparato tre colpi con la sua arma automatica. Avrebbe potuto evitarlo? Si avrebbe potuto! Avrebbe potuto invece di tre o quattro pallottole sparare un solo colpo? Poteva! Ma ha deliberatamente ucciso un cittadino ucraino”, ha detto il pubblico ministero.

Avverso la più aspra tra le sentenze l’avvocato di Shishimarin ha fatto sapere che promuoverà appello.  “Questa è la sentenza più severa e qualsiasi persona equilibrata la contesterebbe”, ha detto il legale, Viktor Ovsyannikov, dopo l’udienza del tribunale, aggiungendo: “chiedero’ l’annullamento del verdetto del tribunale”.

Ue, nuovi aiuti all’Ucraina ma non tutti i Paesi sono d’accordo

La Commissione Europea ha presentato un piano per finanziare gli aiuti Ue all’Ucraina. Nel dettaglio, il piano consta di due parti: una per gli aiuti a breve termine ed un’altra mirata alla ricostruzione nel lungo periodo. “Abbiamo proposto un pacchetto di assistenza finanziaria da 9  mld di euro, che richiederebbe ulteriori garanzie da parte degli Stati membri. Abbiamo presentato lo schema generale del piano, senza  scendere nei dettagli. Chiaramente, dovremo mobilitare risorse  diverse”, fornite da più parti, non solo dai Paesi dell’Ue”, ha spiegato il vicepresidente esecutivo  Valdis Dombrovskis aggiungendo che il piano “dovrà essere ulteriormente discusso”.

Ferma, però, sul punto l’opposizione della Germania. “Per l’assistenza macro finanziaria di lungo termine per l’Ucraina dobbiamo considerare tutte le misure con precisione. La Germania è aperta alla discussione, preferiamo tutte le misure per i prestiti. Tutte le misure simili al Next generation Eu non saranno sostenute dal governo tedesco”, ha fatto sapere il ministro degli Esteri tedesco, Christian Lindner, che ha poi proseguito, “Al momento la preoccupazione è la liquidità dello Stato ucraino ed è per questo che il G7 la scorsa settimana ha adottato un pacchetto per garantire la liquidità dell’Ucraina. Abbiamo raccolto 9,5 miliardi di dollari per il sostegno finanziario a breve termine per l’Ucraina”.

Più incerta, invece, la posizione dell’Olanda. Il governo olandese “non ha ancora una posizione formale” sulla proposta di un nuovo debito comune europeo per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina “e siamo molto riluttanti sul lancio o sulla progettazione di nuovi strumenti perché pensiamo che gli strumenti esistenti andrebbero utilizzati” e “ovviamente sosteniamo il supporto di liquidità all’Ucraina”, ha reso noto la ministra delle Finanze olandese Sigrid Kaag, “Per quanto riguarda le necessità per la ricostruzione dell’Ucraina”, il sostegno Ue “dovrebbe basarsi su una rigorosa valutazione che deve rispondere a determinate condizionalità come faremmo con qualunque altro Paese”, ha specificato la ministra.

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