Bracciante morto a Latina: disposta l’autopsia, indagato il datore di lavoro per omissione di soccorso, possibile anche l’accusa di caporalato

Satnam Singh è stato trovato in fin di vita, con un braccio amputato e le gambe gravemente lacerate da un macchinario

Mercoledì 19 giugno, Satnam Singh, un cittadino indiano di 31 anni, è morto dopo un tragico incidente sul lavoro in un’azienda agricola a Latina. Singh è stato trovato in fin di vita, con un braccio amputato e le gambe gravemente lacerate da un macchinario. Dopo l’incidente, è stato abbandonato davanti alla sua abitazione, anziché ricevere immediati soccorsi medici. La vittima è deceduta all’ospedale San Camillo di Roma.

Disposta per oggi l’autopsia sul corpo di Satnam Singh per chiarire ulteriormente le cause della morte. Nel frattempo, le indagini continueranno per stabilire tutte le responsabilità e garantire che giustizia venga fatta per Satnam Singh e la sua famiglia.

Le Accuse e le Indagini

Il datore di lavoro di Singh, Antonello Lovato, è stato accusato di omissione di soccorso, violazione delle disposizioni in materia di lavoro irregolare e omicidio colposo. Durante l’interrogatorio, Lovato ha ammesso di aver trasportato Singh a casa con un furgone senza chiamare i soccorsi. Gli investigatori stanno verificando se la mancata assistenza sia legata all’irregolarità contrattuale o alla mancanza di permesso di soggiorno del lavoratore.

Reazioni delle Autorità e delle Organizzazioni Sindacali

La tragedia ha suscitato forti reazioni da parte delle autorità e delle organizzazioni sindacali. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha  condannato l’accaduto come un atto disumano che non rappresenta il popolo italiano e ha auspicato una dura punizione per i responsabili. La Sindaca di Latina, Matilde Celentano ha espresso sgomento per la morte di Singh e ha annunciato la possibile costituzione di parte civile del Comune di Latina nel processo futuro. La Regione Lazio ha fatto sapere  che coprirà le spese del funerale e si costituirà parte civile nel processo. È stato inoltre convocato un tavolo di emergenza sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

La segretaria confederale  della Cgil Maria Grazia Gabrielli ha denunciato lo sfruttamento dei migranti e le condizioni inumane di lavoro, spesso aggravate dal caporalato. Il segretario generale Cisl Luigi Sbarra ha sottolineato la necessità di rafforzare le azioni contro il lavoro sommerso e illegale, chiedendo maggiori controlli e sanzioni. Pier Paolo Bombardieri della Uil ha definito l’evento raccapricciante e ha rinnovato la richiesta di istituire una Procura speciale per affrontare la piaga del caporalato.

 

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