Energia, gas e speculazioni: Starace e Venturini (Enel): “è tempo che intervengano legislatori e regolatori”

L’ad di Enel X, Francesco Venturini, in un lungo post sui social condiviso dall’Ad del gruppo Francesco Starace, spiega cosa determina l’aumento del gas, come avvengono le speculazioni e perchè è arrivato il momento di un intervento delle autorità preposte al controllo del settore

L’Ad di Enel Group Francesco Starace

di Ennio Bassi

Perché il gas metano costa cosi tanto? In molti se lo chiedono, in pochi lo hanno veramente capito. Accade così che sul tema del momento intervenga sui social l’Amministratore Delegato di Enel Francesco Starace: “è chiaro – spiega – che si tratta di un caso molto semplice di atteggiamento speculativo che l’economia europea e i consumatori stanno tutti pagando. Da molto mesi stiamo insistendo affinché si intervenga a fermare questo fenomeno che non ha nulla a vedere con la dinamica del mercato del gas metano, ma solo con l’aspettativa di una qualche evoluzione del conflitto in Ucraina”. Starace quindi si riferisce a quanto scritto in materie da Francesco Venturini, Amministratore Delegato di Enel X, il quale da una spiegazione del fenomeno da manuale: semplice e precisa.

Il Title Transfer Facility, più comunemente noto come TTF – scrive Venturini –  è un punto di scambio virtuale per il gas naturale nei Paesi Bassi. Questo punto di negoziazione offre a diversi operatori olandesi la possibilità di negoziare futures, operazioni fisiche e di scambio. In finanza – aggiunge il top manager di Enel –  la speculazione è l’acquisto di un bene (una merce, un bene o un immobile) con la speranza che diventi più prezioso nel prossimo futuro. Molti speculatori prestano poca attenzione al valore fondamentale di un titolo e si concentrano invece esclusivamente sui movimenti di prezzo”.

Venturini spiega quindi come funzionano le speculazioni in questo settore: “Non ho molti dubbi sul fatto che i prezzi iperbolicamente alti del gas di oggi (che si ripercuotono anche sui prezzi dell’elettricità, della benzina, dei prodotti alimentari… di tutto) non siano determinati solo dalla scarsità, ma soprattutto dalla speculazione – scrive l’Ad di Enel X – questa speculazione ha reso iperbolicamente ricco (ecco dove si trovano i cosiddetti extra-profitti) il settore Oil&Gas (le parole di Biden “Faremo in modo che tutti conoscano i profitti della Exxon. L’anno scorso la Exxon ha fatto più soldi di Dio”), i Paesi esportatori (Norvegia e Stati Uniti compresi), i commercianti e le istituzioni finanziarie che li sostengono, le autocrazie di vario genere. Quando la speculazione è evidente e arriva a un punto tale da diventare una seria minaccia per l’economia, il regolatore -diligente- interviene e la ferma prima che sia troppo tardi”.

Venturini parla poi delle materie prime: “Il mondo delle materie prime – dice – è esposto alla speculazione per definizione. Ma quando la speculazione supera il limite viene interrotta senza troppi complimenti e il mercato viene resettato. È stato fatto più volte nella storia. Ad esempio, la più antica istituzione finanziaria, il London Metal Exchange, o LME, è intervenuta durante la “crisi dello stagno” del 1985, quando un cartello di produttori è crollato, e dopo lo scandalo del commercio del rame presso la società commerciale giapponese Sumitomo Corp. nel 1996”.

Francesco Ventuini

E parlando ancora di speculazioni e di come i mercati siano sempre più esposti a questo tipo di atteggiamenti viziosi, Venturini tira le sue conclusioni: “più recentemente, nel marzo 2022, il prezzo del nichel ha subito un’impennata del 250% in poco più di 24 ore, spingendo l’LME a sospendere le contrattazioni l’8 marzo. Alla base di questa impennata – ricorda l’Ad di Enel X – c’era un’evidente speculazione, favorita – sorpresa! – dall’invasione del 24 febbraio da parte della Russia, che esporta circa il 5% del nichel mondiale. Matthew Chamberlain, amministratore delegato dell’LME, ha dichiarato che i prezzi stavano “diventando scollegati” dalla “realtà fisica” – vi ricorda qualcosa? – e ha deciso di cancellare 3,9 miliardi di dollari di scambi, riportando di fatto il mercato al prezzo di chiusura del 7 marzo di 48.078 dollari per tonnellata metrica, in calo rispetto a un massimo di oltre 100.000 dollari”.

Lapidarie le conclusioni di Venturini, descritte da Starace come una eccellente sintesi del problema gas. “È ora di smetterla con questa assurdità dei prezzi del gas naturale che sta minacciando l’economia mondiale solo a beneficio di pochi – scrive alla fine del suo post –  È tempo di agire per i legislatori e i regolatori. Quello che stiamo aspettando è… cosa?!”

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