Gas, Gazprom riduce le forniture all’italiana Eni del 15%

di Emilia Morelli

La guerra all’approvvigionamento energetico, il braccio di ferro sul gas ha raggiunto anche l’Italia. La conferma arriva da Eni. “Gazprom ha comunicato una limitata riduzione delle forniture di gas per la giornata di oggi, pari a circa il 15%. Le ragioni della diminuzione non sono state al momento notificate”, queste le parole riferite da un portavoce di Eni all’Ansa che specifica che il colosso energetico italiano “sta costantemente monitorando la situazione”. Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, è subito intervenuto affermando che “l’andamento dei flussi di gas è costantemente monitorato in collaborazione con gli operatori e che al momento non si riscontrano criticità”.

Sul punto si è espresso anche il portavoce della Commissione europea Tim McPhie il quale ha assicurato che “non c’è alcuna indicazione al momento di rischi sulle forniture energetiche. Allo stato attuale sembra non sia stata fornita alcuna spiegazione per il taglio della fornitura di gas all’Italia da parte di Gazprom”. Quanto agli stoccaggi, ovvero al gas immagazzinato nei giacimenti esausti in vista della prossima stagione termica, oggi a circa il 52-53%, McPhie ha speciifcato che  “sopra al punto al quale eravamo l’anno scorso in questo momento”. Quindi per il prossimo inverno “i preparativi sono in corso, questo monitoraggio molto attento e c’è uno sforzo molto più ampio su cui stiamo lavorando per diversificare e cambiare la nostre forniture e fonti di energia”. D’altra parte, proprio in contemporanea alla notizia relativa al cane a sei zampe, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen stava plaudendo al memorandum d’intesa (MoU) sul gas firmato al Cairo con Egitto e Israele qualificandolo “un accordo storico”. Von der Leyen, durante la cerimonia di firma ha evidenziato fra l’altro che “stiamo costruendo un’infrastruttura” che deve essere pronta anche per il “trasporto dell’energia pulita del domani”, vale a dire l’idrogeno.

Nonostante le rassicurazioni è legittimo domandarsi se la notizia della riduzione del 15% non preluda ad un taglio più consistente delle forniture russe. Tuttavia, occorre tenere presente  che in Italia il gas continua ad arrivare da Norvegia e Paesi Bassi attraverso il Transitgas. Il gasdotto è collegato con il Trans Europa Naturgas Pipeline a Wallbach,  situato nel Nord della Svizzera, al confine con la Germania, e con la rete GDF-Gaz De France a Rodersdorf, nel Nord-Ovest della Confederazione, al confine con la Francia. Il Transitgas ha una capacità di circa 18 miliardi di metri cubi all’anno, di cui circa 2,5 miliardi sono destinati a soddisfare il fabbisogno energetico svizzero.

La notizia che riguarda Eni, e quindi l’Italia, interviene dopo che Gazprom aveva annunciato una riduzione delle forniture verso la Germania del 40% attraverso il gasdotto Nord Stream. In questo caso, però, una ragione è stata evidenziata. Mosca ha lamentato la mancanza di forniture da parte della tedesca Siemens di materiale per i compressori. Il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, ha qualificato la decisione come “politica” aggiungendo che la spiegazione relativa alla necessaria riparazione delle unità di compressione “non è  tecnicamente giustificabile”.

Intanto le quotazioni del gas in in Europa sono in forte rialzo. All’hub olandese di riferimento Ttf, il contratto del gas naturale è scambiato a 99,39 euro al megawattora, in crescita del 2,45%.

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