Twitter lascia la Borsa. Elon Musk, l’uomo che vuole privatizzare i cinguettii

di Velia Iacovino

Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo secondo l’ultimo numero di Forbes, nato in Sudafrica, cittadino canadese e statunitense, casa a Bel Air in Calfornia, patron della Tesla, industria specializzata nella produzione di auto elettriche, e dell’azienda aerospaziale Space X, nonché ideatore di Paypal, è da oggi anche e soprattutto il proprietario unico e assoluto di Twitter, la piattaforma creata nel marzo del 2006 da Jack Dorsey e lanciata nel luglio dello stesso anno.

La sua proposta di acquisizione esclusiva con ritiro dalla Borsa dell’azienda  è stata approvata all’unanimità dal consiglio di amministrazione della rete e dovrebbe perfezionarsi nei prossimi mesi. Dopo aver scalato l’azienda a inizio maggio ed essere diventato il maggior azionista e membro del Cda,  Musk si è offerto di comprare la società per circa 44 miliardi di dollari, di cui 21 miliardi pagati in equity e 12,5 frutto di un prestito dietro garanzia delle sue azioni nella Tesla. “Ho investito su Twitter perché credo nel suo potenziale di piattaforma per la libertà di parola in tutto il mondo”, ha dichiarato, sottolineando che l’operazione per lui non è soltanto un business.

Twitter non è un social qualunque e con 217 milioni di utenti giornalieri viene ben dietro Facebook, Instagram,  TikTok e persino Snapchat, che vantano ben altri numeri. Ma ha qualcosa che gli altri non hanno. Il suo indiscusso valore aggiunto gli deriva dall’essersi proposta come la piattaforma per eccellenza sulla quale scorre l’informazione del mondo, dove sono i leader politici, religiosi, i capi di stato a dare le news. Una sorta di gigantesca agenzia di stampa planetaria, un social di elite insomma, che in questi anni, ha scritto la trama degli eventi del pianeta, e le cui regole non hanno mancato di suscitare polemiche, la più clamorosa l’oscuramento che l’azienda impose ai cinguettii di Donald Trump verso la fine del suo mandato presidenziale.

Cosa accadrà adesso con il nuovo corso Musk? Inquietanti scenari e interrogativi si profilano all’orizzonte della libertà di informazione, nonostante le assicurazioni del tycoon.