Il Prosecco segna un aumento record delle esportazioni, in Francia crisi forniture di Champagne

di Corinna Pindaro

In Francia l’industria dello Champagne vive una vera e propria crisi: mancano tappi, vetro, carta e muselet per il confezionamento delle bottiglie. La rottura della filiera dello Champagne francesi fa si che, con l’avvicinarsi delle festività natalizie, si opterà per un buon Prosecco. La notizia si apprende dall’Unione italiana vini che raccoglie le istanze di ristoratori e distributori italiani che affermano la mancata disponibilità di Champagne in vista delle feste e sembra che la situazione non sarà risolta in maniera imminente. A beneficiare della crisi francese saranno, però, le bollicine nostrane che, peraltro, vivono un periodo particolarmente florido per un aumento record in volume delle esportazioni.

Secondo l’Osservatorio dell’Unione Italiana Vini il consumo degli spumanti,  che aveva risentito enormemente dei lockdown, è in netta ed evidente ripresa in tutto il mondo. Nel 2021, nei mesi da gennaio a settembre, si è registrato un incremento del 31% in termini di importazione nei principali Paesi, segnando un rimbalzo di oltre il 40%. Nel solo trimestre luglio-settembre la variazione a volume ha registrato +50% rispetto al corrispondente trimestre del 2020.

Gli Stati Uniti si riconfermano il principale importatore di bollicine italiane. Le importazioni nei primi 9 mesi del 2021 in Usa hanno superato il 40% in termini di volume che corrisponde a 1,4 milioni di ettolitri per un valore di 1,3 miliardi di dollari. Richiesta considerevole perviene anche dal Regno Unito con una maggiorazione del 32% in termini di volume che corrisponde ad oltre un milione di ettolitri ed in Germania in cui le importazioni sono cresciute del 20% di volume. Esportazioni per un valore superiore al  20% da Francia, Canada, Russia, mentre rimane defilato per ora solo il mercato giapponese (+6%).

(Associated Medias)- Tutti i diritti sono riservati