Ponza, arrestato per mazzette il coordinatore locale di Fdi: l’assessore Danilo D’Amico

Le forze dell’ordine, informate in precedenza della richiesta di tangente, avevano organizzato un’operazione per coglierlo in flagranza di reato

Il 21 giugno, verso le 13, a Ponza, una delle località turistiche balneari più rinomate d’Italia, è stata diffusa la notizia dell’arresto di Danilo D’Amico, consigliere comunale e leader locale di Fratelli d’Italia, con l’accusa di concussione. D’Amico, che è anche dirigente provinciale del partito di Giorgia Meloni a Latina, è stato fermato dai carabinieri in borghese mentre intascava una tangente di 5.000 euro da una ditta di Roma per un appalto da 50.000 euro relativo alla cura del verde pubblico.

D’Amico è stato bloccato dai carabinieri davanti al bar sotto gli uffici comunali, dopo aver ricevuto il denaro. Le forze dell’ordine, informate in precedenza della richiesta di tangente, avevano organizzato un’operazione per coglierlo in flagranza di reato. Secondo indiscrezioni, la richiesta di mazzetta sarebbe stata fatta tramite un messaggio inviato alla ditta coinvolta.

Reazioni e Conseguenze

Il sindaco di Ponza, Franco Ambrosino, ha espresso sbigottimento e ha dichiarato che il Comune è estraneo a queste pratiche. Ambrosino ha inoltre annunciato l’espulsione immediata di D’Amico dalla maggioranza consiliare, sottolineando che Ponza è più forte di chi agisce in modo disonesto. Le indagini proseguono per determinare se altre persone siano coinvolte nella vicenda.

Contesto Politico e Implicazioni

D’Amico, in passato vittima di due aggressioni, aveva deleghe ai lavori pubblici. Il suo arresto ha suscitato scalpore, soprattutto considerando la sua posizione di rilievo nel partito di Fratelli d’Italia. La vicenda ha anche gettato un’ombra sull’immagine pubblica di D’Amico, noto per la sua attività sui social media, dove aveva pubblicato numerose foto, inclusa una in cui solleva una paletta con un adesivo che ora appare ironico e sinistro alla luce degli eventi recenti.

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