Referendum per abrogare il ddl Calderoli sull’autonomia differenziata, le strategie dell’opposizione

 In ogni caso c’è rischio che la Corte Costituzionale dichiari il referendum inammissibile poiché il ddl Calderoli è collegato alla Legge di Bilancio. Questo legame potrebbe essere considerato una “furbizia” per rendere il ddl non sottoponibile a referendum

A seguito dell’approvazione del disegno di legge (ddl) Calderoli sulla autonomia differenziata alla Camera, le opposizioni, guidate dal centrosinistra, stanno adottando strategie multiple per contrastare quella che definiscono “Spacca-Italia”. Queste strategie includono la richiesta di un referendum abrogativo e un possibile ricorso alla Corte Costituzionale.

Richiesta di Referendum

Le opposizioni stanno considerando due modalità per promuovere il referendum abrogativo. Si vaglia l’ipotesi di Referendum promosso da cinque Regioni: con la recente riconquista della Sardegna, il centrosinistra ha ora il controllo su cinque regioni (Emilia Romagna, Toscana, Puglia, Campania e Sardegna) necessarie per richiedere un referendum abrogativo. Le opposizioni stanno, inoltre,  organizzando una campagna di raccolta firme per raggiungere il numero necessario di sottoscrizioni. Alessandro Alfieri, responsabile Riforme del PD, ha annunciato l’intenzione di mobilitare i cittadini attraverso vari strumenti democratici, incluse le feste dell’Unità e la collaborazione con sindacati e associazioni civiche.

Ostacoli e Contromisure

In ogni caso c’è rischio che la Corte Costituzionale dichiari il referendum inammissibile poiché il ddl Calderoli è collegato alla Legge di Bilancio. Questo legame potrebbe essere considerato una “furbizia” per rendere il ddl non sottoponibile a referendum.

Contesto della Legge sull’Autonomia Differenziata

Il ddl Calderoli attua la riforma del titolo V della Costituzione, che permette una maggiore autonomia regionale in vari settori, tra cui tributi, protezione civile, commercio estero e accordi con l’Unione Europea. Questa legge ha suscitato notevoli controversie, poiché molti la considerano una minaccia all’unità nazionale e alla solidarietà tra le diverse regioni italiane.

Mobilitazione delle Forze di Opposizione

Il centrosinistra, insieme a altre forze di opposizione (M5S, Avs, Azione, Iv e +Europa), sta cercando di coinvolgere il più ampio spettro di organizzazioni civiche e sindacali, tra cui la CGIL, per raccogliere il numero necessario di firme e raggiungere il quorum del 50% più uno degli aventi diritto al voto. Matteo Renzi ha dichiarato che se il referendum avrà successo, “il governo va a casa”, indicando l’importanza politica e simbolica della campagna referendaria.

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