Sviluppo sostenibile: Lucchini (Intesa), “occorre riprendere la pianificazione economico sociale”

di Ennio Bassi

Il Meeting dell’Amicizia dei popoli di Rimini ha chiuso i suoi lavori affrontando uno dei temi che anche a livello internazionale occupa i pensieri delle cancellerie e anima il dibattito accademico tra economisti e sociologi. Ecco perché il dibattito “Capitale umano e sviluppo sostenibile”, al quale hanno partecipato il padrone di casa, vale a dire il fondatore di Compagnie delle Opere, Giorgio Vittadini, il ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, il Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo, Stefano Lucchini, l’Ad di TIM Luigi Gubitosi e il Presidente di Conai, Luca Ruini è stato di particolare interesse.

Ad andare dritto al cuore del problema è stato Stefano Lucchini: “Le tre grandi emergenze che viviamo oggi – sanitaria, economica e sociale – dovrebbero portarci a riprendere un vecchio concetto, la pianificazione economico-sociale. Il tempo – ha detto Lucchini – è una variabile ormai fondamentale, lo diceva anche Keynes che prevedeva a 100 anni e ora siamo vicini. Come ha affermato il Papa, non dobbiamo sprecare questa crisi e penso che un modo per non sprecarla sarebbe tornare alla pianificazione economica e sociale, comprendendo e prevedendo quella che è e sarà l’assetto demografico”.

“La scuola – ha proseguito Lucchini – deve essere ripresa e rilanciata per diventare l’ascensore sociale che oggi invece manca. Vorrei quindi rivolgermi ai giovani qui presenti in questo auditorium intestato a Intesa Sanpaolo per incoraggiarli a coltivare l’innovazione, la sostenibilità ma soprattutto il loro talento. Oggi abbiamo una compagine di governo ben delineata e questo è molto importante. Il mio quindi è un appello alla politica. Come Intesa Sanpaolo collaboriamo con la scuola a tutti i livelli e con 60 università in Italia e alcuni all’estero come Oxford e Cambridge e sosteniamo con la finanza di impatto gli studenti e gli sportivi”.

“A proposito di mismatching abbiamo un programma di formazione che ha interessato 5.000 colleghi per fornire loro nuove competenze e nuovi ruoli a seguito della digitalizzazione – ha concluso Lucchini -. Abbiamo poi un progetto che si chiama “Giovani e Lavoro” nato quattro anni fa con cui formiamo giovani disoccupati nel commercio, nell’informatica, nella ristorazione, e li accompagniamo verso aziende nostre clienti che hanno bisogno di risorse formate ad hoc. Abbiamo donato 120 milioni di euro alla sanità italiana realizzando 36 reparti Covid. Siamo quindi leader nella sostenibilità sociale. Dobbiamo ridare dignità e nobiltà alle professioni tecniche, come è successo con gli chef per esempio, e stiamo pensando a un progetto specifico, anche valorizzando gli istituti tecnici. “Il futuro è di chi lo sa immaginare”, prendo la citazione a Enrico Mattei per incoraggiare i giovani del Meeting a non aver paura, a concentrarsi sulla propria formazione, sull’etica e a scoprire il proprio talento”. .

Di taglio naturalmente politico l’intervento del Ministro Giorgetti, che ha sottolineato la stretta correlazione che esiste tra sviluppo e sostenibilità ambientale. “Sostenibilità  e transizione digitale sono sfide impegnative – ha detto Giorgietti – bisogna uscire dal provincialismo  della politica italiana. E tornare al pensiero lungo Dobbiamo ad esempio ricordarci che la sostenibilità ambientale deve andare di pari passo con quella sociale. A me – ha proseguito il ministro – sta bene l’obiettivo che ci siamo dati come comunità internazionale : ma non vorrei che le regole le rispettassimo solo noi.  Ad esempio sull’acciaio verde”.

Da Giorgetti è poi arriva una forte critica anche al reddito di cittadinanza contro il quale per l’ennesima volta si è schierato contro.  “Io ho approvato il reddito di cittadinanza, ma quello che avevamo varato era tutto un percorso, che andava visto nel suo funzionamento complessivo. Così com’è oggi  – ha spiegato il Ministro – non va”.  Giorgietti si è anche soffermato sulle divisioni interne al governo relative alla gestione del Pnrr. “Di questo abbiamo parlato anche con Draghi. Il governo ha bisogno di toni bassi per lavorare e andare avanti. La campagna elettorale per  le amministrative richiede toni alti. Bisogna trovare un equilibrio tra queste due spinte, ce lo siamo detti anche con il premier”.

L’amministratore delegato di Tim, Luigi Gubitosi, ha invece sostenuto la necessità di ritrovare un equilibrio nella forma di lavoro dello smart working. “È un termine abusato, in realtà in diversi casi si è semplicemente andati a casa. Dovremmo trovare un equilibrio tra lavorare a casa ed in ufficio – ha spiegato Gubitosi – Lavorare da remoto crea una serie di problemi anche di tipo sociale, di alienazione, lavorare in comune serve anche a trovare dei valori. Un’azienda è anche un organizzazione ed un insieme di valori condivisi”.

“La tecnologia può essere un enorme alleato – ha proseguito Gubitosi – ci deve essere una conoscenza di cittadinanza, un minimo sindacale di conoscenze date a tutti in funzione delle proprie professionalità. Anche uno studente di filosofia o di legge deve avere la possibilità di poter accedere a banche dati”. Gubitosi si è anche soffermato sul tema dell’utilizzo del Green Pass nei luoghi di lavoro. “I luoghi di lavoro devono essere sicuri ed il Green Pass dovrebbe essere sempre più diffuso. Come sapete Confindustria sostiene che dovrebbe esserci anche sul luogo di lavoro. Noi mandiamo tecnici a casa delle persone e dovremmo far sì che possano rassicurare le persone da cui vanno che non sono esposti al Covid e non gli portano a casa l’infezione”.

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