Vaticano, la Santa Sede convoca Monsignor Viganò: è accusato di “delitto di scisma”

La notizia è stata resa pubblica dallo stesso Viganò sul suo blog, dove ha espresso il suo rifiuto di riconoscere Papa Francesco e il Concilio Vaticano II, descrivendoli rispettivamente come un leader illegittimo e un “cancro ideologico”

Monsignor Carlo Maria Viganò è stato accusato formalmente di “delitto di scisma” dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. La notizia è stata resa pubblica dallo stesso Viganò sul suo blog, dove ha espresso il suo rifiuto di riconoscere Papa Francesco e il Concilio Vaticano II, descrivendoli rispettivamente come un leader illegittimo e un “cancro ideologico”. Viganò è stato convocato a comparire in Vaticano per essere informato delle accuse e delle prove contro di lui, che riguardano la negazione della legittimità di Papa Francesco, la rottura della comunione con il Papa e il rifiuto del Concilio Vaticano II.

Sul suo blog, Viganò ha dichiarato di considerare le accuse come un motivo di onore e ha ribadito le sue critiche verso il Papa e il Concilio Vaticano II. Ha descritto il Concilio come la radice di problemi ideologici, teologici, morali e liturgici nella Chiesa. Inoltre, Viganò ha criticato Papa Francesco su vari fronti, tra cui la promozione dell’immigrazione incontrollata, la benedizione delle coppie omosessuali, i consigli sulla vaccinazione durante la pandemia di COVID-19 e la politica di apertura alla Cina.

Viganò ha espresso solidarietà con l’arcivescovo Marcel Lefebvre, leader del movimento lefebvriano, anch’egli accusato di scisma per il rifiuto del Concilio Vaticano II. Attualmente, Viganò non si è presentato alla convocazione vaticana e ha avviato un progetto di eremo vicino a Viterbo per accogliere coloro che ritiene vittime delle “epurazioni bergogliane”. La sua vicenda continua a essere seguita con attenzione da vari ambienti della Chiesa Cattolica e oltre.

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