Il rapido esaurimento degli Ecobonus per l’acquisto di auto elettriche rappresenta un evento senza precedenti per l’Italia. Fino all’anno scorso, gli incentivi per le auto a benzina e diesel si esaurivano in pochi giorni, mentre i fondi per le auto elettriche spesso rimanevano inutilizzati
Dopo mesi di attesa, le risorse destinate agli incentivi per l’acquisto di auto elettriche sono state esaurite in meno di nove ore. Lunedì 3 giugno, giorno dell’apertura della nuova piattaforma Ecobonus del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, i più di 200 milioni di euro stanziati dal governo sono stati richiesti in una mezza giornata, sorprendendo molti. Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, ha dichiarato: «È successo qualcosa di strano, siamo rimasti sorpresi anche noi. Chi di dovere sta indagando».
Tuttavia, non tutti sono rimasti sorpresi. Francesco Naso, segretario generale di Motus-E, l’associazione che raggruppa le principali aziende di mobilità elettrica in Italia, ha spiegato a Open: «Vedo che ci sono state letture esaltate o complottiste rispetto a quanto accaduto. Se i fondi sono finiti così velocemente, è perché gli incentivi sono stati annunciati sette mesi fa. C’era un grande portafoglio ordini, sia da privati che da aziende, in attesa dell’entrata in vigore».
Il 38% dei fondi alle aziende
Dopo l’esaurimento record degli incentivi, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha rilasciato una nota ufficiale, assicurando che dalle prime verifiche «non sono emerse anomalie significative». I casi sospetti, secondo il ministero guidato da Adolfo Urso, sono attorno al 5%, un dato considerato fisiologico e in linea con il passato. Per quanto riguarda i richiedenti, il 62% delle prenotazioni è stato effettuato da persone fisiche tramite concessionari auto, mentre il restante 38% è andato a persone giuridiche, come società di noleggio e car sharing. Secondo Motus-E, queste percentuali sono in linea con il mercato delle auto elettriche, dove meno della metà delle immatricolazioni è effettuata da privati, indicando che gli incentivi governativi stanno riequilibrando la domanda.