Tim, il Tribunale di Milano annulla il maxi sequestro di 249 milioni di euro

L’indagine era parte di un filone avviato nel 2018 e che coinvolgeva diversi soggetti nel settore della telefonia, ma non direttamente Tim. Tuttavia, l’azienda ha impugnato il procedimento e ora il Tribunale ha deciso di annullare il decreto di sequestro preventivo, disponendo la restituzione dei fondi a Tim

Il Tribunale di Milano  ha deciso di restituire a Tim 249 milioni di euro che erano stati precedentemente sequestrati a fine febbraio nell’ambito di un’indagine su una presunta truffa legata ai “servizi vas” (Value Added Services) nel settore della telefonia. Il sequestro preventivo era stato disposto dai militari del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, in collaborazione con il Nucleo speciale tutela privacy e frodi di Roma.

L’indagine era parte di un filone avviato nel 2018 e che coinvolgeva diversi soggetti nel settore della telefonia, ma non direttamente Tim. Tuttavia, l’azienda ha impugnato il procedimento e ora il Tribunale ha deciso di annullare il decreto di sequestro preventivo, disponendo la restituzione dei fondi a Tim. La motivazione della decisione sarà depositata entro 30 giorni.

Il decreto di sequestro, emesso dal giudice per le indagini preliminari su richiesta dei pubblici ministeri, coinvolgeva altre 5 società oltre a Tim. Queste aziende, insieme alla società di telecomunicazioni, avevano subito il sequestro di circa 250 milioni di euro. L’inchiesta riguardava un presunto giro di vendita dei cosiddetti “servizi vas” (Value Added Services) da parte di queste società.

Secondo l’ipotesi accusatoria, più di 20 persone erano coinvolte nell’indagine. Le cinque società, con sede a Roma, Torino, Milano e Madrid, che producevano contenuti, avrebbero beneficiato di denaro proveniente dal credito telefonico degli utenti. Si sostiene che questi soldi fossero ottenuti attraverso la vendita di servizi “premium” come giochi, suonerie, meteo, oroscopi e gossip, che gli utenti non avrebbero mai richiesto o autorizzato.

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